Il mandarino (Citrus nobilis) appartiene alla famiglia delle Rutacee: arbusto sempreverde originario della Cina, assomiglia all'arancia, solamente che è più piccolo e dolce.
L’origine del nome è controversa, secondo alcuni deriva, dal sanscrito "mantrin" (consigliere), secondo altri, dal verbo portoghese "mandar" (comandare).
Come tutti gli agrumi, è ricco di vitamina C.

Le varietà più coltivate sono il mandarino comune, detto anche Avana, e il mandarino tardivo, detto di Ciaculi.
Esistono anche alcuni frutti ibridi, ottenuti dall'incrocio del mandarino con altri alberi da frutto: la clementina (ibridazione del mandarino con l'arancio amaro) e il mapo (incrocio tra il mandarino e il pompelmo).
Esiste poi il Mandarino Satsuma, originario del Giappone (più di quattro secoli fa). In Italia è stato portato verso la fine dell'Ottocento, il Mandarino tangerne, il mandarino King e il Mandarino Cleopatra (Citrus reshni).
Del mandarino viene utilizzata anche la buccia, e questo nella produzione di liquori.
In Italia le maggiori coltivazioni di questo agrume si trovano in Sicilia e Calabria (la raccolta va da dicembre a gennaio.

 
Origini storiche


Ritrovamenti di noccioli di mandarini, insieme ad altri di arance, risalgono all’epoca preistorica e precisamente sono stati ritrovati in alcuni scavi archeologici in Manciuria risalenti al 3000 a.C.
Ufficialmente le prime notizie sulla sua coltivazione risalgono al 1.600 a.C. Nell’area mediterranea fu introdotto solamente durante il Medioevo, ottenendo un grande riscontro inizialmente come pianta ornamentale nella prima metà dell’800.
Si dice che il suo nome è dovuto al colore dei vestiti usati dai Mandarini, massime autorità governanti nell'antica Cina.
In tutta la Spagna, il 90% della coltivazione del mandarino avviene nella comunità Valenciana.


Curiosità sulla parola: mandarino
 
Fin dall'antichità, la lingua cinese è stata caratterizzata da un insieme di molti dialetti, per questo c'è stato bisogno di una lingua comune per eliminare le distanze linguistiche e rendere i popoli. Nel 1949 quando fu fondata la Repubblica Popolare Cinese si lavorò in questa direzione: unificare i popoli. Nel 1955 il Mandarino, lingua cinese scritta e parlata ufficiale, fu rinominato putonghua, lingua comune.
Il termine mandarino può riferirsi anche a: un funzionari dell'Impero cinese, oppure ad un personaggio dei fumetti della Marvel Comics.
Con il termine Mandarini viene designato un gruppo eterogeneo di agrumi di grande importanza economica (a livello mondiale, seconda solo all'arancio). Diverse sono le scuole di pensiero riguardo alla loro classificazione botanica.



 
Il mandarino in cucina…..

 
Sorbetto al mandarino


Ingredienti per 4: 450 ml. di succo di mandarini (circa 16 mandarini), 200 ml. di acqua, 100 gr. di zucchero, 1 bicchierino scarso di Mandarinetto.

Con la gelatiera: spremere i mandarini fino ad ottenere la quantità di succo desiderata. Aggiungere l’acqua e lo zucchero, che andrà fatto sciogliere molto bene. Dopo aver amalgamato insieme tutti i rimanenti ingredienti azionate la gelateria seguendo le indicazioni. Infine mettete il sorbetto in un contenitore chiuso tenendolo in freezer per altri 30 min. a rassodare.

Senza gelatiera: fate congelare il composto (in cui avrete messo anche il Mandarinetto) in un contenitore aperto per 3-4 ore fino a che si rapprenda un po’. Tirate fuori il contenitore e rimescolate con un cucchiaio di legno, oppure ripassate al mixer. Rimettete nel contenitore e nel freezer per altre 3-4 ore per rassodarlo fino al momento di servirlo.

 
Soufflè al mandarino

•    1/2 bicchiere di liquore mandarinetto
•    la scorza grattugiata di 1 mandarino
•    50 g di latte
•    100 g di zucchero semolato
•    20 g di farina
•    40 g di burro
•    2 cucchiai di zucchero a velo
•    1 baccello di vaniglia
•    3 uova
•    sale

Prendi una casseruola: mettila sul fuoco con 100 g di latte, lo zucchero semolato, la vaniglia e un pizzico di sale. Porta a ebollizione e fai sciogliere per bene lo zucchero girando il tutto con un cucchiaio di legno, dopo di ché togli la casseruola dal fuoco, metti un coperchio e lascia riposare per venti minuti circa, in modo che il latte abbia il tempo di assorbire l'aroma della vaniglia.
Prendi uno stampo da forno: imburralo abbondantemente e spolverizzalo con lo zucchero a velo. I
n una tazza: versa la farina e stemperala con il latte rimasto.
Riprendi la casseruola con il latte alla vaniglia: rimettila sul fuoco, versaci sopra la farina stemperata e mescola bene con una frusta, porta a ebollizione.
Lascia sul fuoco finché la crema non si addensa, poi mettila a raffreddare, mescolandola ogni tanto. Alla crema unisci la scorza grattugiata del mandarino, il liquore mandarinetto e, uno per volta, i tuorli delle uova. Gli albumi montali a neve ben ferma, quindi incorporali alla crema, mescolando con delicatezza per evitare di smontarli, poi versa la crema ottenuta nello stampo e, con molta accortezza, cerca di livellarla il più possibile. Il soufflé mettilo nel forno già caldo, per quindici minuti circa, poi alza il calore del forno a 180° C e porta a temine la cottura. Una volta pronto spolvera il soufflé con lo zucchero a velo e servilo subito nello stampo.


 
Mousse al mandarino

•    3 mandarini
•    50 g di formaggio cremoso tipo philadelphia
•    4 albumi
•    2 fogli di gelatina
•    1 cucchiaio di zucchero semolato
•    50 ml di rum
•    20 g di cacao in polvere
•    sale

Mettete a bagno per 10 minuti i fogli di gelatina, sbucciate due mandarini, pelateli al vivo, eliminate le pellicine bianche sotto la buccia che sono amare. Tagliate a pezzetti gli spicchi: fatelo su un piatto fondo in modo da raccogliere il succo ed eliminate i semi eventuali. Spremete il mandarino rimasto filtrandone il succo e raccoglietelo nel piatto fondo insieme all’altro appena raccolto. Preparate la mousse: strizzate la gelatina, mettete a scaldare il succo di mandarino per 5 minuti, togliete dal fuoco, unite la gelatina, mescolate fino a farla sciogliere completamente.
Montate a neve ferma i 4 albumi a cui aggiungerete un pizzico di sale.
In una ciotola mettete il formaggio cremoso, lo zucchero e il succo di mandarino lavorato con la gelatina, profumate con il rum e unite i pezzetti di mandarino.
Incorporate al tutto gli albumi molto delicatamente girando con un movimento dal basso verso l’alto.
Dividete la mouse in 6 coppette di vetro e mettetele a rassodare in frigo per 4 ore.
Trascorso questo tempo tirate fuori dal frigo e spolverate ciascuna coppetta con il cacao, servite in tavola decorando le coppette con spicchi di mandarino.

 
Qualità e proprietà del mandarino

Concilia il sonno e stimola le difese dell'organismo

L'acqua del mandarino fluidifica i depositi di sostanze induritrici nel sangue e stimola l'appetito. Decongestiona i bronchi e fortifica le difese organiche per la ricchezza di vitamina C, la grande quantità di bromo invece ha un’azione leggermente sedativa sul sistema nervoso: questo favorisce e concilia il sonno.
La buccia, ricchissima di olio essenziale, stimola l'appetito.
L'olio essenziale, dall'intenso profumo agrumato, rigenera e purifica la pelle congestionata
Molto utile anche in caso di raffreddore. Quando la difficoltà a respirare è legata a stress il mandarino può essere di enorme aiuto. L'aggiunta di miele di eucalipto, dagli effetti sedativi e balsamici, ne completa l'effetto.
 


Barbara Camilli

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