Nessun pensiero sfiora la mia mente
che leggera vola tra le stelle.
Ci riprovo ma non ci riesco.
La chiave è stata persa
insieme al tuo amore per me.
Scorrendo però nella vita di questi
lunghi giorni,
significativi,
ho sentito l’emozione
di un amore
donato dai genitori.


Esma, R. Luca, Gianluca, Alexandra

Dopo aver svolto un’attività di laboratorio sulle emozioni in una classe terza, con un gruppo di quattro ragazzi (due ragazze e due ragazzi) si è venuto a creare da subito una sana e simpatica armonia di scambi. Il piacere per loro di condividere con me delle emozioni e delle situazioni, a volte anche dolorose, ha permesso di attivare degli spazi dedicati a loro all’interno della scuola: spazi in cui sono venuti prima individualmente e poi insieme.

Nello spazio individuale hanno potuto focalizzare i nuclei emotivi fonte di dolore e di disagio, mentre nello spazio di gruppo hanno potuto condividere e rafforzare un legame d’amicizia molto sentito. Nell’ultimo incontro il senso di affetto che si respirava, mi ha indotta a stimolarli a creare una poesia in gruppo.
Senza troppo pensare, a turno, hanno detto la prima frase che gli veniva in mente; risultato: la poesia che avete letto.
In un susseguirsi di parole e frasi legate per significati emotivi vicini, il frutto del lavoro corale è stato fonte di grande commozione per loro.
I ragazzi hanno saputo creare un gruppo affiatato e che si vuole, ma non avevano pensato che la sintonia tra di loro potesse essere così  profonda.

A questa poesia in gruppo, Luca R. ne ha scritta di getto un’altra, prendendo come spunto la prima frase della poesia composta insieme. Stavolta la poesia è dedicata ad una componente del gruppo: Esma.
Anche qui, in un rincorrersi di frasi e di accenti emotivi, è stata composta una poesia toccante e delicata. Una sorta di serenata per la donna amata.


Ho sonno e sono stanco
perché ho passato la nottata a guardare le stelle per il mio
grande amore perduto l’unico ricordo a me rimasto
sono solo le 2:30 sul pullman
stretti, abbracciati, solitari nel nostro volersi bene
soli, con il sole, che piano attraversa le tendine del finestrino e i deboli raggi
lontanamente arrivano e ti scompiglio i capelli
tu sdraiata e abbracciata a me sonnecchiando
come un piccolo gatto che ora è senza la sua mamma.

Luca R.



Barbara Camilli

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