….riscoprire la noia secondo la visione di un bambino.
Il titolo, che può essere anche una domanda è: “I nostri figli hanno il tempo di annoiarsi?”. La domanda è ovviamente provocatoria nel senso di indurvi a riflettere su come i vostri figli impegnano il proprio tempo libero, se è un tempo utilizzato nel fare delle cose che gli piacciono e lo fanno star bene, o se, al contrario, lo stancano fino a renderlo iperattivo, nervoso o apatico.

Questo perché i bambini di oggi sono molto impegnati e sottoposti a pressioni a volte troppo forti per il loro livello di sopportazione: tra scuola, doposcuola, attività extrascolastiche e compiti hanno poco tempo da dedicare ad attività che nascono solo ed esclusivamente da una loro esigenza.

Nella vita di ogni giorno tutti hanno bisogno di un tempo, più o meno lungo, da dedicare a sé stessi. Tutti hanno la necessità di riposarsi e di far calare le tensione accumulate nell’arco di una mattinata o di un pomeriggio. Tutti dopo essere stati a contatto con persone, siano esse dell’ambiente scolastico, di lavoro o quant’altro hanno la necessità di elaborare e liberare lo stato d’animo accumulato in queste realtà. Tutti, vuol dire anche il bambino. Direi a maggior ragione il bambino che a differenza dell’adulto sta strutturando le sue capacità cognitive ed affettive per orientarsi nel mondo. Se questo non avviene secondo i tempi e i modi di ciascun bambino, sarà difficile per lui elaborare quanto avviene intorno, fino ai casi in cui la confusione genera il malessere e il disagio psichico. Disagio espresso attraverso il corpo, con le manifestazioni psicosomatiche, quali mal di pancia, mal di testa, inappetenza, oppure in disturbi relazionali, come scatti di aggressività, apatia fino all’ipercinesia.

Ricerche e sondaggi di recente pubblicazione stanno evidenziano quanto sia pericoloso ingozzare il bambino di impegni. È pericoloso perché non ha il tempo di elaborare quanto va facendo.

Mi viene a tal proposito un paragone molto attinente. Così come il corpo ha bisogno del suo tempo per digerire un piatto molto nutriente e calorico, specie quando si è al mare in attesa di fare il bagno, allo stesso modo il corpo, la mente e l’emotivo ha bisogno di tempo per digerire le attività che giornalmente si fanno. Soprattutto quelle scolastiche, che impegnano tantissimo il bambino in termini di autostima.

Secondo una visione economica e produttiva, concedersi del tempo da utilizzare come si vuole è  sinonimo di sprecare, dissipare, sciupare, buttare al vento, scialacquare, perdere occasioni per cosa poi: per produrre. Per i bambini non è così. Per loro utilizzare il tempo libero a loro piacere diventa l’occasione per essere veramente creativi, dando sfogo alla fantasia, a pensieri,a idee, che vorrebbero realizzare. I bambini se lasciati liberi di esprimersi trovano tanti modi per dare sfogo a tutto ciò. I bambini sono affascinati dall’uso dei colori, per loro diventa una vera e propria valvola di sfogo prendere uno, due o più fogli e sbizzarrirsi in disegni di ogni tipo, ci sono poi bambini che hanno esigenza di esprimersi attraverso il corpo, ecco che diventa utile dare spazio a giochi di movimento perché solo così possono sfogarsi. Spesso i bambini rifugiano davanti alla televisione vivendo le avventure dei protagonisti di cartoni animati o di personaggi di video games. Subendo di conseguenza una marea di stimoli visivi che alla lunga iperstimolarlo il suo sistema nervoso ed emotivo. Se poi a questa iperstimolazione non segue un momento di scarica, magari attraverso giochi di movimento sarà molto difficile per lui gestire le emozioni e il corpo carico di emozioni. Per questi bambini è oltremodo importante mettere da parte lo schermo, trovando nella realtà uno spazio per coltivare la creatività, attraverso il gioco simbolico.

Di certo questo tempo è produttivo per l’equilibrio emotivo del bambino non tanto per i conti delle più svariate associazioni sportive o culturali.

Spesso e volentieri insieme alla mania dei giocattoli definiti intelligenti, studiati in funzione di un apprendimento precoce (che tra l’altro impediscono ogni apporto creativo) è sempre più diffusa la tendenza a organizzare il suo tempo libero, occupandolo con corsi di musica, danza, disegno, recitazione, calcio…. come se si volesse insegnare al bambino la creatività, incanalandola e indirizzandola verso una meta precisa. Relegando il gioco libero, di pura invenzione e fantasia a qualcosa senza scopo, senza costrutto, insomma una vera perdita di tempo.

In realtà si dimentica che il gioco non è solo piacere e divertimento. Per il bambino è una necessità, un vero e proprio lavoro che sviluppa le sue capacità intellettuali ed affettive molto più di qualsiasi corso organizzato. Scrive Winnicott un insigne psicanalista infantile: “ Quando gioca, e forse solo quando gioca, il bambino è veramente libero di essere creativo”.

Questa libertà immaginativa rimane qualcosa di essenziale anche da adulti per essere davvero gli artefici indiscussi della propria vita.

Solo mettendo in gioco i nostri desideri, i nostri sogni, le nostre paure, proprio come si faceva da bambini senza troppi giochi preconfezionati, si può immaginare il proprio futuro e trasformare la nostra vita. Non avere del tempo per sé da dedicare anche al gioco l’esistenza diventa qualcosa di statico e di difficile. Un peso a volte difficile da portare. Gli adulti ad esempio per evadere si creano degli hobby che li fanno sentire liberi di esprimere sé stessi.

Nei momenti in cui dedica del tempo ai suoi giochi, il bambino mette in scena e rivive le esperienze che quotidianamente affronta, reinventandole a suo piacere in modo da lenire il peso di frustrazioni più o meno forti, con un bel lieto fine da cui uscire sempre vittorioso. Questo è l’unico modo per dare un equilibrio al proprio mondo interiore, troppo spesso minato dalle tensioni della competizione, del giudizio, della squalifica e dell’ostilità.

Per concludere una poesia scritta da una bambina di IV elementare in seguito ad una attività creativa di lettura di poesie.

 

Scrive:


L’amore è importante
non è importante essere saggi
è importante essere buoni
I bambini giocano felici sentendo la musica
Gli analfabeti anche se non sanno l’alfabeto
in ogni cuore di ognuno di noi c’è speranza
c’è tristezza ma anche gioia
c’è anche povertà e ricchezza.
 


Questa poesia evidenzia come ogni bambino, se messo in condizioni di liberare ciò che sente con i mezzi a lui più congeniali, quindi il disegno, la scrittura, le costruzioni, il movimento è in grado di far emergere il suo mondo interiore, proprio come succede nei sogni. In questo modo ogni bambino racconta a sé stesso e a voi (genitori) la sua visione del mondo. Così, e solo così.

 

22 dicembre 2006

 

Barbara CAMILLI

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