Miti da sfatare sull’allattamento al seno

Questo scritto è tratto da Leaven, aprile/maggio 1998.

MITO 1
Allattare frequentemente riduce la produzione di latte, diminuisce il riflesso di emissione e alla fine rovina l’allattamento

REALTA’
La quantità di latte che una mamma produce arriva al suo punto ottimale quando questa permette al bambino di poppare quante volte ne dimostri la necessità. Il riflesso di emissione funziona meglio quando c’è una buona produzione di latte, il che avviene allattando a richiesta.

 
MITO 2
Una mamma ha bisogno di allattare da quattro a sei volte al giorno per mantenere una buona produzione di latte.

REALTA’
Le ricerche dimostrano che se una mamma allatta subito dopo il parto e spesso, con una media di 9 volte al giorno nelle prime due settimane, la sua produzione di latte sarà maggiore il bambino acquisterà più peso e lei allatterà per un periodo più lungo. È stato dimostrato che la produzione di latte è legata alla frequenza delle poppate e che la quantità di latte diminuisce se le poppate sono poco frequenti o limitate.

 
MITO 3
I bambini riescono ad ottenere tutto il latte di cui hanno bisogno nei primi cinque o dieci minuti della poppata

REALTA’
Anche se è vero per alcuni bambini questa non è una regola fissa per tutti i bambini. I neonati che stanno imparando a poppate, e non sempre sono efficienti nel succhiare, spesso hanno bisogno di tempo per poppare. L’abilità di ingerire il latte dipende anche dal riflesso d’emissione della madre. Mentre ad alcune mamme il latte arriva velocemente ad altre questo non succede. Ad alcune donne il flusso di latte arriva ad ondate diverse durante la poppata. Invece di andare per tentativi conviene lasciare al bambino il suo tempo per succhiare fino a quando dimostra segni di sazietà come lasciare spontaneamente il seno e il rilassare mani e bocca.

 

MITO 4
Una mamma che allatta deve distanziare le poppate per dare tempo ai seni di riempirsi

REALTA’
Ogni coppia madre figlio è unica. Il corpo di una donna che allatta produce continuamente latte. I suoi seni sono come due riserve alcuni più capienti di altri. Più il seno è vuoto più il corpo lavora per riempirlo, più il seno è pieno più è lenta la produzione di latte. Se una mamma aspetta sempre di avere i seni gonfi il suo corpo può ricevere il messaggio che sta producendo troppo, e può ridurre la produzione complessiva.
 

MITO 5
A otto settimane di vita i bambini hanno bisogno solo di sei, otto poppate al giorno, a tre mesi di cinque, sei poppate, a sei mesi non più di cinque poppate

REALTA’
La frequenza delle poppate di un bambino allattato al seno dipende dalla quantità di latte della madre e dalla capacità di riserva del suo seno, come della necessità di sviluppo del bambino.
Gli sbalzi di crescita e le malattie possono cambiare temporaneamente le abitudini. In più il consumo calorico del bambino aumenta alla fine della poppata, ecco che imporre canoni nella frequenza e nella durata della poppata può provocare un consumo troppo basso di calorie.
 

MITO 6
È la quantità di latte che il bambino ingerisce, non importa se materno o artificiale, che determina la durata della pausa tra una poppata e l’altra.

REALTA’
I bambini allattati al seno svuotano lo stomaco più velocemente, circa un ora e mezza contro le quattro, a causa della minor dimensione delle proteine del latte materno. Se la quantità ingerita influisce sulla frequenza delle poppate, il tipo di latte è un fattore di pari importanza. Alcuni studi antropologici sul latte dei mammiferi confermano che i neonati umani sono stati predisposti per poppate frequenti, e così hanno fatto nel corso di gran parte della storia
 

MITO 7
Non svegliare il bambino che dorme

REALTA’
Anche se la maggior parte dei bambini quando ha fame si fa capire, i neonati possono non svegliarsi con sufficiente frequenza e se necessario dovrebbero essere svegliati per mangiare almeno otto volte al giorno. La sonnolenza può essere dovuta ai medicinali usati nel parto, a cure mediche nella madre, all’ittero, a traumi, al ciuccio e/o ad una scarsa iniziativa causata da risposte tardive alla richiesta della poppata
 

MITO 8
Il metabolismo del bambino alla nascita è disorganizzato ed è necessario seguire delle abitudini o degli orari per aiutarlo a stabilizzare questo disordine.

REALTA’
I bambini sono predisposti dalla nascita a mangiare, dormire e avere periodi di veglia. Questo non è un comportamento disorganizzato ma riflette i bisogni dei neonati. Con il passare del tempo i bambini si adattano naturalmente ai ritmi di vita del loro nuovo ambiente e non hanno bisogno di aiuto o allenamento.


MITO 9
Le madri che allattano devono sempre usare entrambi i seni ad ogni poppata

REALTA’
È importante lasciare che il bambino finisca il primo seno, anche se questo può portare a non prendere il secondo seno nella stessa poppata. L’ultimo latte si ottiene progressivamente con lo svuotarsi del seno. Alcuni bambini, se vengono spostati troppo presto al secondo seno, possono riempirsi del primo latte da entrambi i seni che è più povero di calorie, piuttosto che ottenere il giusto equilibrio tra primo e secondo latte. Questo può tradursi in un’insoddisfazione del bambino e in uno scarso aumento di peso.
 

MITO 10
Se un bambino non aumenta bene di peso può essere causa della bassa qualità del latte della mamma.

REALTA’
Degli studi hanno dimostrato che anche donne malnutrite sono in grado di produrre latte di qualità e quantità sufficienti per allevare un bambino in crescita. La maggior parte dei casi il basso aumento di peso è correlata ad un’insufficiente assunzione di latte o ad un problema di salute del bambino
 

MITO 11
La scarsa produzione di latte è solitamente causata da stress, stanchezza, inadeguata assunzione di liquidi o cibo.

REALTA’
Le cause più comuni dei problemi di produzione di latte sono le poppate poco frequenti e/o la suzione e il posizionamento al seno scorretti; entrambi conseguenza dell’insufficiente informazione fornita alla madre che allatta.
Anche i problemi di suzione del bambino possono influire negativamente sulla quantità di latte prodotto. Stress, stanchezza o cattiva alimentazione sono raramente causa di bassa produzione di latte poiché il corpo umano ha sviluppato forti meccanismi di sopravvivenza per proteggere il poppante durante i periodi di scarsità di cibo


MITO 12
Una mamma deve bere latte per produrre latte

REALTA’
Una corretta alimentazione con verdura, frutta, cereali e proteine è tutto quello di cui una madre ha bisogno per rifornirsi dei giusti elementi per produrre il latte. Il calcio si trova in molti alimenti non caseari, come verdure verde scuro, semi, frutta secca e pesce. Nessun mammifero beve latte per produrre latte.
 

MITO 13
La suzione non nutritiva non ha giustificazioni scientifiche

REALTA’
Le mamme con esperienza nell’allattamento imparano che le abitudini di suzione dei bambini hanno diverse origini. Mentre alcuni bambini soddisfano i loro bisogni di suzione principalmente durante le poppate, altri possono aver bisogno di succhiare ancora il seno subito dopo una poppata anche se non hanno realmente fame. I bimbi possono poppare acneh quando si sentono soli, spaventati o quando hanno male.
 

MITO 14
La mamma non dovrebbe essere un ciuccio per il bimbo

REALTA’
Consolare e soddisfare le necessità di suzione al seno sono leggi di natura. I ciucci sono praticamente un sostituto della mamma quando lei non può essere disponibile. Altre ragioni per calmare il bimbo principalmente al seno sono il miglior sviluppo oro-facciale, l’amenorrea lattazionale prolungata, evitare la confusione tra ciuccio e seno, e la stimolazione di un adeguata produzione di latte che assicuri maggiori possibilità di successo nell’allattamento.
 

MITO 15
La confusione tra tettarella e capezzolo non esiste

REALTA’
L’alimentazione al seno e al biberon richiedono tecniche di suzione diverse, e le tettarelle di gomma provocano una “certa sovra stimolazione” che i bambini possono preferire al seno che è più morbido. Ne deriva che alcuni bambini sviluppano una confusione nella suzione e utilizzano tecniche inappropriate di suzione al seno se passano dal biberon al seno
 

MITO 16
L’allattamento frequente può portare alla depressione post partum

REALTA’
Si ritiene che la depressione post parto sia causata dagli sbalzi ormonali del dopo parto e che possa essere aumentata dalla stanchezza e dalla mancanza di sostegno, tuttavia il più delle volte capita a donne che avevano problemi già prima della gravidanza
 

MITO 17
Offrire il seno a richiesta non facilita il legame madre figlio

REALTA’
Rispondere ai bisogni del bambino secondo le sue richieste crea tra madre e figlio una sincronia che porta ad un forte legame
 

MITO 18
Le madri che tengono troppo in braccio i loro bambini li viziano

REALTA’
I bambini che vengono tenuti spesso in braccio piangono un minor numero di ore al giorno e crescendo dimostrano più sicurezza in se stessi


MITO 19
È importante che altri membri della famiglia nutrano il bambino per poter stabilire anch’essi un legame

REALTA’
Nutrire non è l’unica maniera con cui gli altri membri della famiglia possono stabilire un legame; tenerlo in braccio, coccolarlo, fargli il bagnetto e giocare sono cose molto importanti per la sua crescita, il suo sviluppo e il suo attaccamento agli altri
 

MITO 20
L’allattamento guidato al bambino (allattamento a richiesta) ha un effetto negativo sul rapporto tra marito e moglie

REALTA’
I genitori attenti capiscono che i bisogni del neonato sono molto forti, ma anche che con il passare del tempo diminuiscono. Il lavoro di squadra che si fa per allevare un neonato può rendere una coppia più unita, sviluppando insieme le proprie capacità di genitori
 

MITO 21
Alcuni bambini sono allergici al latte della propria madre

REALTA’
Il latte materno è la sostanza più naturale e fisiologica che il bambino possa ingerire. Se il bambino ha delle reazioni allergiche legate all’alimentazione, generalmente ciò è devoto ad una proteina estranea che si è introdotta nel latte e non al latte. Ciò è facilmente risolvibile eliminando per un periodo questa sostanza dalla dieta della mamma.

 
MITO 22
L’allattamento frequente provoca nel bambino obesità a lungo termine

REALTA’
Studi dimostrano che i bambini allattati al seno che guidano i ritmi e le quantità delle loro poppate tendono ad assumere proprio la quantità di latte giusto per loro. Non è l’allattamento a richiesta, bensì l’allattamento artificiale e l’introduzione precoce di cibi solidi ad avere un ruolo nel rischio di obesità a lungo termine
 

MITO 23
L’allattamento da sdraiato provoca infezioni all’udito

REALTA’
Siccome il latte materno è un alimento vivo e ricco di anticorpi e immunoglobuline, il bebè ha, nel complesso, minori possibilità di sviluppare infezioni all’udito, non importa quale sia la posizione usata


MITO 24
L’allattamento al seno oltre i 12 mesi ha poco valore perché la quantità del latte materno comincia a diminuire dopo i sei mesi

REALTA’
La composizione del latte materno cambia per adeguarsi ai mutevoli bisogni del bambino in crescita. Anche quando il bambino è in grado di mangiare cibi solidi, il latte materno è la fonte primaria di nutrimento per il primo anno di vita. Diventa un supplemento ai cibi solidi durante il secondo anno. Inoltre il sistema immunitario del bambino impiega da 2 a 6 anni a mutare completamente. Il latte materno continua a completare e sostenere il sistema immunitario tanto a lungo quanto esso gli viene offerto



26 dicembre 2006

Dottoressa CAMILLI Barbara

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