"É ora di decidere
Le decisioni che prendiamo definiscono chi siamo"
Anno nuovo, risoluzioni nuove.
Perché, dopo l’esaltazione iniziale, risulta così difficile attenersi al proprio progetto tanto che, dicono le statistiche, solo l’8% delle persone ce la fa?
Sicuramente questo accade perchè la strategia è completamente sbagliata.
La cosa principale da farsi non è tanto quella di focalizzarsi unicamente sulla forza di volontà, quanto di partire dalla radice ossia i processi motivazionali.
LE PAROLE
Come evidenzio nel mio libro, iI nostro mondo è definito dalle parole che usiamo e dalle credenze che alimentano i nostri pensieri. Per questa ragione, è importante scegliere le parole che utilizziamo per descrivere i nostri propositi per il nuovo anno. Aver cura di quello che diciamo ci permette di essere più sinceri con noi stessi.
I LIMITI
Le nostre credenze limitanti (tipo, non sono capace) e il passato (tipo, esperienze negative) non deve influenzare il futuro.
Può succedere di non essere riusciti a portare a termine qualcosa che ci eravamo prefissati, ma questa non deve essere una ragione per fallire adesso. Quindi, evitate di usare frasi che implicano questa possibilità, tipo: “Sto cercando di…”.
Il vostro obiettivo non è provare, ma riuscire.
IL VERBO
Nella scelta delle parole fate attenzione a quelle che vi fanno sentire in difetto. Verbi come “dovrei” dicono molto di più della parola stessa. Le persone con una bassa autostima, tendono a porsi obiettivi troppo ambiziosi, per dimostrare che non li riescono a raggiungere. Oppure, troppo semplici, per confermare il loro disvalore, visto che pensano siano raggiungibili da chiunque. In realtà, anche se non centriamo al 100% l’obiettivo, bisogna ricordare che un risultato parziale è decisamente meglio di nulla.
MESSA A PUNTO DEL PIANO
La seconda parte della strategia riguarda la messa a punto del piano. Una delle ragioni per cui tendiamo a non rispettare le risoluzioni è perché si tratta di obiettivi troppo generici. Le persone si focalizzano sul risultato finale, ma la verità, è che bisogna concentrarsi sui comportamenti che portano al risultato desiderato.
La tradizionale lista non è un punto di partenza. Classico esempio chi dice di voler migliorare il proprio rapporto di coppia: bisogna chiarire esattamente cosa comprende questa definizione. Per capire se il proprio piano è realizzabile, basterebbe ipotizzare uno “stranger test”. Dovremmo cioè chiederci se, sottoponendo il nostro progetto a una persona che non ci conosce, sarebbe in grado di valutare cosa vogliamo fare. Se la risposta fosse no, è il caso di rimettere mano al progetto che dovrebbe essere composto da passi accessibili.
Pensate ai propositi del nuovo anno come a una maratona. Nessuno si mette per strada per correre quaranta chilometri da zero: si comincia con un chilometro e si va avanti per piccoli passi incrementali. Un proposito del nuovo anno, per quanto ambizioso, dovrebbe essere suddiviso per tappe.
Ci vuole una piattaforma per il cambiamento. Anche in questo caso, attenzione alle parole: date la precedenza a concetti positivi. Quindi, invece di “smettere di fumare”, proponetevi piuttosto di “prendervi cura della vostra salute” e dettagliate esattamente in che modo volete farlo e quali cambiamenti di abitudine dove introdurre per riuscirci
MOTIVAZIONE
Se è vero che non tutti sono motivati internamente, il supporto esterno è critico. La pressione dei pari è un grandissimo aiuto. In questo senso, i figli sono una fonte straordinaria di motivazione. Mi capita di parlare con moltissime persone che mi dicono che hanno deciso di fare qualcosa pensando ai loro figli.
SPERIMENTARE IL SUCCESSO
Alta cosa importante, una volta in cui avete fatto esperienza del successo, siete più portati a replicarlo. In qualche modo, riuscire rafforza la determinazione.
Per fare in modo che, con il passare dei giorni i propositi non finiscano nel dimenticatoio, utilizziamo la metafora del sasso e del barattolo.
Se volete mettere un sasso e della sabbia in un barattolo di vetro, potete farlo in due modi: se prima mettete la sabbia, non rimane più spazio per il sasso, invece, se prima infilate il sasso, la sabbia occuperà lo spazio vuoto.
Non è vero che non abbiamo tempo: dobbiamo fare la cosa a noi più cara prima di ogni altra.
E ora buona lista a tutti
Tratto dal libro della Dottoressa Barbara Camilli "CAMbia la tua vita con il metodo CAM"