L’uovo viene considerato un concentrato di energia creatrice, dalle numerose virtù rigeneranti.
Questo è comprensibile se si pensa che dall’uovo fecondato ha origine la vita, non solo umana ma animale e vegetale (con l’impollinazione).

Purtroppo nelle uova dei polli di allevamento oggi giorno si concentrano una elevata quantità di sostanze come antibiotici e ormoni, per questo è meglio nutrirsi con uova di origine biologica, dove le galline hanno potuto razzolare a terra nutrite a biada, grano e non mangime a rischio.

Questa accortezza permette di arricchire la tavola di Aprile con alimenti che trasferiscono sull’organismo il senso della rinascita.

In tantissime culture è proprio il simbolo del mese. Metafora della rinascita dei corpi e della natura già 5000 anni fa i Persiani festeggiavano il giungere della primavera con riti propiziatori in cui l'uovo simboleggiava la fertilità e il risveglio della natura. L’uovo è un cibo antichissimo presente nella tavola degli antichi Egizi, dei Greci e dei Romani. In queste e in molte altre culture l’uovo è sempre stato considerato come emblema di prosperità, come alimento ideale, come elemento ludico-simbolico nei giochi organizzati, ect. Gli storici affermano che nella cucina dei Romani si faceva largo uso delle uova: sottoforma di salse, ingrediente base per dolce e alimento principe nelle colazioni. Gli Etruschi, vicini dei Romani, pare che hanno adottato le stesse abitudini e tradizioni attorno alle uova, stando alle raffigurazioni trovate. Nelle tombe etrusche si sono possono osservare scene di banchetti dove i commensali tengono in mano un uovo: uovo inteso non solo come alimento, quanto come inizio del percorso del defunto nell’oltretomba. Per i pagani a tal proposito le uova rappresentano il ritorno della vita.


Ma vediamo un po’ più da vicino le tradizioni che ruotano attorno all’uovo.

Per gli ebrei durante la Pasqua (da "Pasach", passaggio) oltre a consumare un pasto rituale a base di agnello (simbolo di dolcezza e di sacrificio), comprende anche pane azzimo (simbolo di penitenza) ed uovo, simbolo di una nuova vita. A seguire i primi cristiani hanno fatto propria questa simbologia ebraica, riferendosi alla Resurrezione. Nella tradizione cristiana, l'uovo simboleggia la Resurrezione, il suo guscio a tal proposito rappresenta la tomba dalla quale esce un essere vivente.

In molte zone d’Europa fin da l 1300 d.C. era tradizione donare ai poveri del Venerdì Santo le uova benedette in Quaresima, come pegno di amicizia e stima i bambini ed i ragazzi portavano le stesse ad amici, parenti, maestre e precettori.

In Polonia le uova sode sono l’elemento decorativo utilizzato per abbellire i pranzi pasquali, in Russia durante il periodo di Pasqua sulle porte di casa si possono vedere ghirlande con appese le uova di porcellana dipinte a mano. Sempre nel periodo pasquale nella tradizione germanica si usa fare la ricerca di uova sode nascoste fra l'erba, mentre in alcune regioni italiane i giovani attuano a porta a porta la "questua delle uova". È tradizione durante la festività pasquale colorare le uova con i colori della natura, e per natura intendo proprio la natura. In molte località italiane e non, si è soliti colorate le uova di gallina con rimedi antichi, economici e assolutamente sicuri. Dopo aver preso le uova e dopo averle lavate per bene si possono rassodare e colorare a proprio piacimento facendole cuocere insieme ad alcuni ingredienti naturali: il guscio, poroso per sua natura, assorbirà la colorazione dell'acqua di cottura. Per rendere i colori brillanti provate ad aggiungere dell’aceto all’acqua di cottura. Per i colori: per il verde vanno bene una manciata di spinaci, di edera,di ortiche o del prezzemolo, per il rosa violetto è utile qualche fetta di barbabietola rossa precedentemente cotta, per il giallo si può utilizzare la camomilla, il cumino o una bustina di zafferano, per il viola sono utili i petali delle viole mammole, per il marrone si possono utilizzare le bucce di cipolla o una bustina di tè, per il rosso il succo delle rape ... e poi via alla fantasia e alla sperimentazione.

Una volta sode ed asciutte questa bella ghiottoneria è pronta per essere assaporata!
Così la tradizione continua, e si rinnovano il corpo, l’anima e la mente di chi se ne nutre!



Barbara CAMILLI

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