SONO ARRIVATO!! Ma quanto trambusto qui fuori.

Mentre la mamma vive la fase finale del parto il piccolo inizia ad avvertire il mondo che lo aspetta da fuori. Per il bambino i secondi ed i minuti immediatamente successivi al parto sono ricchissimi di stimoli. Appena nasce viene subito avvolto in una coperta calda e massaggiato dall’ostetrica , che gli da una pacca sulla schiena affinché emetta il suo primo vagito, scoprendo così di avere la voce.

Questo vagito è molto atteso in sala parto e con ansia la mamma, il papà (se è presente) l’ostetrica e gli infermieri lo attendono. L’importanza del primo vagito è legato al fatto che il bambino riempie i polmoni d’aria per la prima volta. Finché il cordone ombelicale non viene reciso la funzione respiratoria e nutritiva è assolta da questo organo, mentre quando viene reciso il bambino inizia a funzionare per la prima volta del tutto autonomamente, decretando così l’inizio effettivo della vita fuori dal grembo materno.

Subito dopo la nascita il piccolo ha dei livelli di adrenalina molto alti, per questo è molto reattivo e attento a tutto quello che lo circonda. In questa fase i cinque seni del piccolo sono subissati di stimoli che stimolano la formazione di nuovi collegamenti sinaptici (tra le cellule del cervello).

Il tatto ed il gusto sono stati destati durante la gestazione così come l’udito. Per quest’ultimo senso i suoni risultano più intensi: questo perché meno filtrati dal pancione e dal liquido amniotico.

Per la vista è tutto diverso. Dopo aver passato nove mesi nell’oscurità l’impatto visivo con l’ambiente fuori dall’utero è un esperienza molto intensa per il piccolo. Spesso è così stremato per l’intensità dell’esperienza che passa molto tempo a riposare, permettendo alla mamma di fare la stessa cosa. Gli studi dei ricercatori sono orientati a studiare le reazioni del piccolo nei momenti immediatamente successivi al parto, prima che si riposi. Lo scopo è di rilevare quali stimoli riconosce e quali non gli sono familiari.

Bene, il bambino appena nato è in grado di riconoscere la voce della mamma da tutte le altre voci femminili. È per questo che il bambino è molto attento al viso della mamma quando lei gli parla. Inoltre è stato dimostrato che il piccolo sa riconoscere la musica che la mamma era solita ascoltare durante la gravidanza.

All’interno di queste ricerche è stato dimostrato che il piccolo è selettivo da subito: sa distinguere un cerchio da un quadrato, un oggetto piccolo da uno grande, uno vicino da uno lontano, una cosa che si muove da una che sta ferma.


L’ISTINTO DI SUZIONE: così lo chiamano gli adulti

La maggior parte dei movimenti dopo la nascita sono involontari (i gas nello stomaco, il cambio di temperatura corporea). Altri seppur involontari sono graditi in maniera particolare da mamma e papà come le smorfie che sembrano sorrisi. Altri movimenti sono legati ai riflessi che il piccolo possiede nel suo corredo ereditario, come il riflesso di Moro (stringere con la mano). Ci sono riflessi poi che hanno un ruolo fondamentale per la sopravvivenza: il riflesso di suzione:

subito dopo la nascita la mamma viene esortata ad allattare subito,questo non perché il bambino ha fame quanto per dargli il colostro, una sostanza liquida dissetante ricca di anticorpi, minerali nutritivi e proteine.

Mentre nell’utero era la placenta a proteggere il piccolo dagli agenti esterni, ora il bambino diventa vulnerabile e per questo necessita di protezioni naturali. La natura con il colostro provvede  a rafforzare il sistema immunitario del piccolo così da affrontare le insidie esterne. Se il bambino non viene allattato al seno il sistema immunitario si crea in altri modi.

All’inizio dell’allattamento mamma e neonato si sentono un po’ impacciati. È come se dovessero prendere confidenza entrambi a un livello di profondità relazionale che solo una mamma con in neonato può sperimentare.

Se inizialmente allattare al seno può sembrare difficile, sgradevole e per alcune impossibile per il senso di incapacità che la donna si porta dentro, questa esperienza è unica ed esclusiva  e crea tra madre e figlio un legame fortissimo.

Il neonato alla nascita è dotato di tre riflessi vitali ai fini della nutrizione. Il primo è la ricerca istintiva del seno: appena il suo viso sente il contatto con la pelle il piccolo gira la testa, apre la bocca e cerca il capezzolo. Il secondo è il riflesso di suzione che induce il neonato a succhiare il capezzolo. Il terzo riflesso agisce quando fuoriesce il latte dal seno, ed è quello della deglutizione.

Il neonata in tutto ciò è un vero specialista.


MA SENTI UN PO’!! Toccano la guancia ed io apro la bocca.

All’inizio i movimenti del bambino sono del tutto involontari, non c’è intenzionalità, addirittura alcuni sono la semplice  reazione al cambio di temperatura corporea e/o ai gas emessi nel suo corpo.

Molti genitori interpretano come un sorriso la smorfia del piccolo. In realtà il sorriso “sociale” farà la sua comparsa non prima dei due mesi.

Molte delle manifestazioni del piccolo sono riflessi innati presenti sin dalla nascita, come il riflesso di Moro, dell’afferrare e stringere qualunque cosa venga adagiata sul palmo della sua mano. Tra i riflessi innati vi è la ricerca istintiva del seno. Questo riflesso ha un ruolo fondamentale nella vita dell’essere umano. Grazie ad esso il bambino sa che a seguito della stimolazione della zona orale deve attivare un comportamento di suzione. Il neonato ha dentro di sé un sapere biologico che lo porta a regolare il suo ciclo di vita con i suoi bisogni primari. A questo proposi il piccolo è dotato di tre riflessi: il primo è la ricerca istintiva del seno (se viene toccato nella guancia il piccolo si gira, apre la bocca e cerca il capezzolo), il secondo è il riflesso di suzione del seno, il terzo è il riflesso della deglutizione, che permette al piccolo di gustare il latte.

È davvero grandioso!!

Subito dopo il parto la mamma viene aiutata ad attaccare il piccolo al seno, questo non perché ha fame, quanto per fornire al piccolo il colostro: una sostanza liquida dissetante, ricca di anticorpi, minerali e proteine. Mentre nell’utero era la placenta a proteggere il piccolo dal mondo esterno, ora qualcos’altro lo deve fare al suo posto. Il piccolo infatti è vulnerabile alle infezioni non avendo il sistema immunitario ben formato. Ecco che il colostro arriva in soccorso del piccolo per affrontare e gestire questa mancanza. Il colostro prodotto dalla mamma permette al bambino di armarsi per affrontare le insidie del nuovo ambiente.

Le fasi iniziali dell’allattamento spesso sono motivo di impaccio per la mamma che deve impratichirsi nell’arte dell’allattamento. Allattare è un atto di grande intimità e complicità che crea un legame fortissimo tra mamma e bambino.

La prima poppata è un momento unico per la donna e per il suo piccolo. Unico da sembrare magico!
 

MA QUESTA E’ LA MIA MAMMA…

Tra i sensi quello visivo è l’ultimo che si sviluppa pienamente. Durante la permanenza nel pancione della mamma il piccolo era ovattato in un ambiente che non dava molti stimoli visivi.
I piccoli però non si fanno problemi, anzi!

Appena nato la vista entra subito a contatto con le percezioni visive fornite dall’ambiente e questo è fondamentale affinché le cellule nervose possano da subito creare tutti i collegamenti per permettergli di mettere a fuoco e di riconoscere gradualmente tutto ciò che vede.

Alla nascita la corteccia visiva (la zona del cervello preposta alla vista) non è ancora sviluppata rispetto, ad esempio all’udito, basti pensare che il piccolo riesce a mettere a fuoco gli oggetti se sono alla distanza di 25 cm.

Quello che vede bene sono gli oggetti con colori nitidi e ben distinti e poco lontano dalla sua vista. È per questo che preferisce le forme geometriche vistose con linee rette e bordi ben definiti, meglio se in bianco e nero, ad esempio. Per quanto riguarda i colori distingue bene il giallo dal rosso, mentre ha delle difficoltà con i colori pastello oppure il contrasto tra il verde e il blu.

Ad interessarlo poi sono gli oggetti in movimento seguendoli passo passo nel loro “incedere”.

L’interesse maggiore è però rivolto al viso delle persone, in particolare della mamma, di cui ne riconosce principalmente la voce.

Il riconoscimento del volto passa attraverso delle fasi: inizialmente distingue le persone dal contorno esterno del viso. Ecco che distingue un viso dall’altro non tanto per le caratteristiche interne di questo quanto per la forma della testa o dei capelli. È opportuno quindi evitare drastici tagli di capelli o tinte accese ed in contrasto con quella precedente.

Il grande traguardo si ha partendo dal secondo mese. In questo periodo fa la sua comparsa il “sorriso sociale” e consiste nel sorridere ad ogni immagine di volto che risponde alle seguenti caratteristiche: deve avere una fronte, un naso e una bocca. Ecco che il bambino sorriderà ai volti delle persone, ai giocattoli, alle foto ... purché poste di fronte e non di profilo.

Passati i sei mesi la vista del piccolo è aumentata notevolmente, raggiungendo circa il 10% della visiva di un adulto. Intono all’anno la vista aumenterà ancora il suo raggio di azione, ma sarà solo intorno ai quattro anni prima che il sistema visivo sia sviluppato completamente.



Barbara CAMILLI

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